Il cuscino è forse l’oggetto che abbracciamo più spesso nel corso della nostra vita e non solo mentre dormiamo. Oggi è diventato un elemento importante e la scelta sul quale acquistare è oggetto di attente riflessioni e valutazioni soprattutto quando si ha un’esigenza particolare o qualche patologia che impedisce un riposo ristoratore.
Ma quando è entrato nelle nostre vite questo oggetto oggi così importante?
Cuscino o guanciale?
Facciamo un po’ di chiarezza su questi due termini usati spesso come sinonimi nel linguaggio comune.
Nasce prima la parola cuscino dal latino coxa, coscia visto che l’oggetto veniva utilizzato soprattutto per rendere più comoda la seduta. Quando l’utilizzo si estese a rilassare il capo durante il sonno si coniò il termine guanciale in chiaro riferimento alla guancia per distinguerlo dall’oggetto più generico non legato alla testa che aveva funzioni anche ornamentali.
Il cuscino nell’antichità
Nell’antichità il guanciale come lo intendiamo oggi non era sicuramente associabile al concetto di morbidezza, piuttosto era concepito come poggia testa ed era tutt’altro che soffice.
L’antenato del nostro cuscino nasce in Mesopotamia circa 9.000 anni fa, dove si utilizzavano delle pietre sulle quali veniva scolpita la forma del cranio. Non essendo certamente comodi, forse questo tipo di cuscino veniva usato per sollevare il capo ed evitare che insetti e ragni raggiungessero facilmente il viso e la testa o semplicemente per creare spazio tra il collo e il giaciglio in modo da far circolare l’aria.
Fu nell’antico Egitto che i cuscini in legno o pietra divennero dei veri e propri oggetti artistici ed entrarono a far parte del corredo funerario. Venivano avvolti da tessuti pregiati ed ornati con applicazione di pietre e metalli preziosi.
Sempre nell’antichità è ai cinesi che va attribuita una produzione più ampia di questi oggetti e il cuscino diventò un accessorio fatto in ceramica, porcellana smaltata e dipinta richiesto dalle famiglie più facoltose. Veniva infatti spesso impreziosito da perle, pietre preziose e pitture fatte con rifiniture in oro zecchino.
Ne abbiamo una testimonianza tangibile al Museo Nazionale dove è conservato un preziosissimo cuscino realizzato al tempo della dinastia Qin dal maestro orafo Shi-fan-Sen per l’Imperatore Ying Zheng
Il cuscino serviva quindi per esprimere lo status del proprietario tanto da essere utilizzato per portare doni e regali a signori e re, usanza poi che si è protratta nel corso dei secoli fino ai giorni nostri.
Quando il cuscino diventa soffice?
La versione soffice del cuscino entra nell’uso comune con i Greci e i Romani che riempivano degli involucri di stoffa finemente ricamati con paglia e piume.
Cuscini piccoli e grandi venivano utilizzati insieme ad arazzi e tessuti per decorare le case dei nobili ma il popolo iniziò a realizzare cuscini più rudimentali per uso quotidiano.
Nel Medioevo il cuscino divenne un lusso riservato quasi esclusivamente ai nobili europei ed andava ad arricchire il corredo nuziale, ma pian piano se ne fece un uso più comune per rendere più comoda la seduta o la preghiera in ginocchio.
E’ con la rivoluzione industriale che si arriva alla concezione che abbiamo oggi del cuscino, un oggetto di stoffa riempito di materiale soffice utilizzato per appoggiare la testa durante il sonno. La produzione su larga scala a prezzi più bassi ne permise la diffusione ad un pubblico sempre più vasto seppur con differenze di materiali e manifattura tra classi più ricche e quelle meno abbienti
Il cuscino oggi
Nel corso dei decenni il guanciale ha subito molte evoluzioni sia per l’utilizzo di nuovi materiali ma anche per nuove forme legate ad esigenze particolari o determinate patologie. Ma è l’invenzione di un nuovo materiale a determinare una vera rivoluzione nella produzione di guanciali, il Memory Foam.